Dove si trova la porta dell'inferno? Ecco la domanda che mi tormenta da parecchio tempo. Frate Tac inizialmente era restio a rivelarmi l'arcano segreto, ma dopo i fatti dell'altro giorno, i motociclisti, i carabinieri, la lotta avvenuta di fronte a tutta la scuola, ha magicamente cambiato opinione.
C'è un ulivo secolare, nel bel mezzo del campo di Walmer, che è abitato da una colonia di corvi. A scuola tutti lo conoscono perché, per entrare a far parte di quelli che contano, bisogna dimostrare di avere il coraggio di andare fin là e toccare il tronco. In pochi tentano, quasi nessuno ci riesce. Le Dive neppure ci hanno mai provato. Ma loro hanno liquidato la faccenda dicendo che è roba per neonati. Tommy c'è riuscito, prima che io arrivassi in paese. Io... oddio, sono venuta a sapere della 'sfida' solo dopo che già avevo preso l'abitudine di andarci per fumare una canna in santa pace. I corvi non mi dànno fastidio, mi piacciono. E a loro sembra che io piaccia. Forse perché sono quasi completamente nera, a parte la pelle diafana. Oppure percepiscono la mia aura di 'Cacciatrice', o qualche altra stronzata simile.
Ebbene, a quanto dice Frate Tac, la porta dell'inferno è tenuta chiusa dalle radici dell'albero. Secondo lui, in questo momento, l'albero è malato e le sue radici stanno cedendo alle insistenze di chi ci sta sotto.
A me suona come una cazzata colossale.
Voglio dire:
- I vampiri non sono creature del male. Non arretrano di fronte a una croce, e con l'acqua santa ci possono fare pure la doccia. Anzi... sembra pure che esistano testimonianze sull'esistenza dei vampiri ancor prima che Cristo si rivelasse all'uomo, ancora prima che nascessero le prime religioni monoteiste.
- I vampiri non vengono da un universo parallelo. Sono dei semplici esseri umani che si risvegliano dopo la morte. Alcuni mantengono persino qualche ricordo della loro vita precedente, almeno fino a quando gli istinti sanguinari non prendono piede definitivamente nella loro indole. Sembra addirittura che un certo Mivart, in un documento privato tramandato da osservatore a osservatore, abbia notato una sorta di ipotalamo mutato nei vampiri, un qualcosa già presente nella vita normale di quelle persone, come un secondo cervello, o qualcosa di simile, che si attiva solo dopo la morte. Ovviamente queste robe non sono mai giunte alla vita pubblica. Mivart era famoso per essere un cattolico fervente. In pubblico condannava persino il Darwinismo, in privato, invece... non sarà mica un caso che è caduto inspiegabilmente in disgrazia. Il clero deve aver scoperto i suoi studi privati e...
- Dubito fortemente che tutti i vampiri del pianeta siano sotterrati sotto quell'albero. Frate Tac concorda con me. Lui sostiene che lì sotto sia sepolto il cosiddetto 'Primo'. Una specie di super-vampiro. Quello che ha scatenato tutto quanto. Diciamo il fratello succhiasangue di Adamo... o forse lo stesso Adamo, morto e risorto con i canini troppo sviluppati.
Vero o non vero, il vecchio albero sembra davvero che stia tirando le cuoia. I corvi sono sempre nervosi. I rami emettono suoni raccapriccianti. Il tronco vibra a ogni folata di vento un po' forte. Anche Walmer teme che presto l'albero cada giù. Ha già chiamato la protezione civile. E' incavolato duro. Da una parte c'è la provincia che gli vuole fare la multa perché nel suo terreno ha un albero malato, pericoloso per i passanti, e non lo abbatte. Dall'altro c'è la protezione civile che non gli dà il permesso di abbatterlo. Poi c'è Frate Tac che lo prega in ginocchio ogni volta che vede Walmer con una tanica di benzina in mano... io so che vuole bruciarlo, ma aspetta un bel temporale, così ha la scusa di un bel fulmine dal cielo e fanculo tutti!
Io sono curiosa? Se l'albero salta in aria che succede?
Suona la campanella. Ora di religione. Tempo di tirare fuori il mio libro e approfondire la faccenda. Magari la prossima volta vi dico come si fa ad ammazzare un vampiro. Nel frattempo, fatevi bastare questa roba perché nel parcheggio della scuola c'è già Alex che aspetta. Magari faccio fuga le ultime due ore, tanto c'è ginnastica. Forse è la volta buona che torno in città a recuperare lo Scarabeo.
Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.