martedì 30 ottobre 2012

Night 8

Ieri c'è stata la luna piena. Ero a pezzi. Nel weekend ho lasciato Tombe a sé stessa per andarmene a fanculo sui colli bolognesi. Io, la Ninja, nessun'altro. Ho spento il cellulare. L'iPod alle orecchie a tutto volume. Fade to Black, i Metallica, mi ha condotto fin quasi alla vetta del Cimone. Da lì ho passato tutto il tempo in compagnia dei soliti noti, dagli Slayers, agli Anthrax, fino a un onesto Marylin Manson con il suo nuovo album.

Al ritorno ero più serena. Parcheggiata la moto, ho preso Angel e l'ho portato in giro a pisciare per il paese. Speravo, lo ammetto, di incontrare qualche testa di cazzo succhia sangue. E sono stata esaudita, anche se non è andata come speravo.

L'idea era quella di chiudere la ronda passando da Walmer per un po' di fumo in compagnia. Nei campi ho intravisto un gruppetto di infami. Si muovevano come fossero zombie, non sapevano dove si trovavano, avevano camminato a lungo, ed erano affamati. Quando mi hanno vista si sono subito eccitati. Mi hanno raggiunta in un attimo. Angel ha cominciato ad abbaiare, a mordere, a lottare. Io ho fatto altrettanto. 

Avevo la balestra. Ho incoccato una freccia mentre i Megadeath intonavano Go to Hell. Il vampiro più vicino afferra l'arma, comincia a strattonare, mi scappa il dito sul grilletto. La freccia parte e lo passa da parte a parte, attraverso l'occhio sinistro. Il vampiro indietreggia, barcolla, io strappo la freccia e la pianto nel suo cuore. Uno sbuffo di cenere e avanti il prossimo.
Mi afferrano alle spalle. Sono in due. 
Vengo sollevata di peso e scagliata contro il tronco di un ulivo. Sento il rumore sordo del tronco contro la mia schiena. Un dolore lancinante mi costringe in ginocchio quando tento di risollevarmi. I due vampiri sono sopra di me. Angel si contorce al suolo come fosse preda di una crisi epilettica. Cazzo! Proprio ora doveva trasformarsi in umano? La luna piena brilla nel cielo. L'aria è limpida. Fa freddo, ma non c'è nebbia. Le nostre grida attraversano tutta la campagna ma non c'è nessuno ad aiutarci. I vampiri mi afferrano per i piedi e mi trascinano lontano dall'albero. Scalcio. Sputo. Quando uno si china per tentare di mordermi gli affondo le dita negl'occhi.
99 ways to Die mi attraversa le orecchie. Un secondo vampiro si avvicina. Apre le mascelle. Io gli infilo dentro entrambe le mani e allargo, allargo, allargo, gli sradico la mascella fino a fratturargli la mandibola. Poi gli do un calcio nello sterno. Crack! Colpisco ancora. Crack! Ancora. Crack! Ancora una volta e Puff! Uno sbuffo di cenere mi ricopre. 
Sputo via i resti di vampiro che ho inghiottito. Qualcuno mi afferra per le spalle. Mi solleva di peso. Faccio per ruotare su me stessa per colpire quando mi accordo che è Angel in forma umana. E' nudo come mamma l'ha fatto. Ha i muscoli in tensione e occhi iniettati di sangue. Mi sposta di lato e sferra un dritto sul mento del vampiro che avevo accecato. La testa della bestia collassa. Il corpo scompare in uno sbuffo di cenere.
Lo guardo. Lui sorride. Il terzo vampiro ci osserva intimorito. Raccolgo la balestra e sparo. Lui neppure si sposta. Si lascia attraversare da parte a parte dal dardo, e scompare come i suoi fratelli.
Ce ne sono altri? Pare di no.

Rimaniamo solo io e Angel, la luna piena, il freddo. Lui comincia a tremare. Io lo abbraccio istintivamente. Angry Again parte nelle mie orecchie. Lui mi sfila gli auricolari. Solo due persone al mondo possono farlo senza conseguenze, e sono entrambe morte. Mi sorride e mi stringe. Lo sento baciarmi sul collo. Lo lascio fare. All'improvviso i nervi mi cedono. Improvvisamente mi sento più sola che mai. Lui, Angel, è l'unica cosa che mi è rimasta. Lo stringo. Gli graffio la schiena. Lui mi morde la spalla. Ci baciamo. Ci lasciamo cadere al suolo. La nostra è lotta, amore, sesso. Lui mi prende mi forza. Mi strappa le calze. Io allargo le gambe e lo accolgo tirandolo con violenza dentro di me. Ci rotoliamo. Sbattiamo contro l'ulivo. Gli salgo sopra. Lo cavalco. Ma lui si ribella... mi rivolta... mi prende. Sento scorrere il sangue nelle vene come mai mi era capitato. Tutti i pensieri volano via. La sofferenza scompare. Il dolore scompare. La mia pelle graffiata guarisce sotto le unghie di Angel. Ho lo stomaco che si rimescola come fosse ripieno di farfalle, di pipistrelli, di succhi gastrici in subbuglio. Vengo sollevata, costretta contro l'albero. Presa. La passione sembra inarrestabile. Ho i brividi. Sudo freddo. Le gambe non mi reggono. Afferro i bicipiti di Angel per non cadere. Affondo le mie dita nella sua carne. Lui digrigna i denti, poi mi bacia, mi morde, mi stringe...

Quando ho aperto gli occhi il sole stava sorgendo. I miei abiti erano ridotti a brandelli. Angel, di nuovo cane, era accovacciato accanto a me. L'ho svegliato. Mi ha leccata. Ho riso. Era un freddo bestia. Siamo rientrati a casa in tempo perché Padre e Madre non si accorgessero di nulla. Mi sono lavata, cambiata, e preparata per la scuola.

Durante l'intervallo, ora, tutti mi osservano. Che sentano l'odore del sesso?


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

domenica 28 ottobre 2012

Ninja Survive

Quando ci si mette il fato... svegliarsi con Ninja, degli Europe, è come ritrovarsi nel letto vuoto con una katana piantata nel cuore. Cazzo! La foto è vecchia, del 2008, l'ho scattata sulle rive del Po, non ricordo neppure dove. A cavallo della moto c'è lui... ovviamente!




venerdì 26 ottobre 2012

Day 23

Il funerale di Alex è stato penoso. Eravamo pochi nella camera ardente. I genitori di Alex piangevano in silenzio. Io, Meddy e Tommy stavamo in piedi in un angolo. Ho sfiorato le sue labbra per l'ultima volta. L'ho accarezzato. Era freddo. Immobile. Finto! Hey, Cruel World di Marylin Manson era la colonna sonora perfetta.

Ho pianto a lungo. Ho pianto per le balle che abbiamo dovuto raccontare ai genitori e che Frate Tac ha sapientemente dispensato, con quel suo pancione rassicurante, quel sorriso convincente, quel fare da sant'uomo. Mi sono tenuto la sua Ninja. I genitori hanno acconsentito. Accarezzare quella sella è come accarezzare il suo ricordo. Ho regalato lo scarabeo a Meddy, così può venirmi a trovare tutte le volte che vuole. Le candele facevano una luce del cazzo, sono rimasta lì, nella stanza con lui, tutta la notte. Ho dovuto persino litigare col guardiano notturno che voleva a tutti i costi farmi uscire. Chi gli spiega che dovevo stare lì a controllare che non si trasformasse in vampiro? Fottuto mestiere di merda, il mio! Vegliare il mio uomo nell'attesa che diventi un mostro, per poi trafiggerlo con un paletto di legno.
The Flowers of Evil alle orecchie, il silenzio, la luce debole delle candele. Le lacrime. I pensieri. La voglia di uccidere, uccidermi, distruggere tutto e tutti, i messaggi di Meddy, quelli di Tommy, quelli della segreteria scolastica che mi invitano, l'indomani, a presentarmi in presidenza. Cazzo! Cazzo! Cazzo!

Vorrei avere Angel con me. Vorrei accarezzare il suo pelo nero. Vorrei che mi consolasse con quegl'occhi tristi.

Alla fine Alex non si è tramutato in vampiro. Meglio così! Non so se sarei riuscita ad affrontarlo con freddezza. Sono a pezzi, sia dentro che fuori. Fottuti vampiri del cazzo!

Stamane sono andata in segreteria, come da richiesta. La preside mi ha accolta subito, mi ha fatto sedere, aveva un tono gentile. Vestiva con un abito a righe verticali bianche e nere, assomigliava a un commesso della Footlocker. Mi ha detto che, se ne avevo bisogno, avrei potuto prendere una pausa dagli studi. Ha guardato la mia cartella, ha notato i miei voti «Nonostante il tuo aspetto, sei la migliore della classe - ha detto proprio così - dopo la triste perdita, meriti una pausa di riflessione».
Pausa di riflessione su cosa? Mavaaffanculo!

Sweet Dreams mi ha accompagnata in classe. Tutti mi guardavano. Per una volta, però, non c'era odio nei loro occhi. Durante l'intervallo Tommy è venuto a sedersi a fianco a me. Non ha detto nulla. E' rimasto con me fino allo scoccare della campanella. Poi è tornato al suo posto. Le lezioni sono volate via. Neppure mi sono accorta di ciò che è accaduto in classe.
Alla fine dell'orario sono uscita. Sono andata dritta alla Ninja. La so usare. Alex mi aveva insegnato. Diceva, per scherzo, ma forse neppure troppo, che se un giorno fosse morto me l'avrebbe lasciata. E' andata proprio così.

Ho messo il casco. Sono saltato in groppa alla moto. Ho messo in moto e ho dato gas. Il rombo del motore ha coperto per qualche istante il vociare degli studenti. Ancora una volta, tutti gli occhi erano puntati su di me. Alzo lo sguardo prima di mollare la frizione, mi trovo di fronte Mara. This is the new Shit alle orecchie. Una lacrima le riga la guancia destra.

«Cazzo vuoi?», sussurro.
Lei singhiozza. Si fa coraggio. Mi guarda. Sta zitta. Annuisco. In fondo non è poi così stronza. Per lei c'è ancora speranza. Non aspetto che parli. Ho fretta di andare via, di allontanarmi da tutto e da tutti.
«Ti ringrazio - le dico - Per me, il tuo, è stato un gesto davvero importante, generoso».
Lei quasi accenna un sorriso.
Io lascio la frizione e la moto scatta, impennando, verso la merdosa campagna che avvolge Tombe.


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.