Il funerale di Alex è stato penoso. Eravamo pochi nella camera ardente. I genitori di Alex piangevano in silenzio. Io, Meddy e Tommy stavamo in piedi in un angolo. Ho sfiorato le sue labbra per l'ultima volta. L'ho accarezzato. Era freddo. Immobile. Finto! Hey, Cruel World di Marylin Manson era la colonna sonora perfetta.
Ho pianto a lungo. Ho pianto per le balle che abbiamo dovuto raccontare ai genitori e che Frate Tac ha sapientemente dispensato, con quel suo pancione rassicurante, quel sorriso convincente, quel fare da sant'uomo. Mi sono tenuto la sua Ninja. I genitori hanno acconsentito. Accarezzare quella sella è come accarezzare il suo ricordo. Ho regalato lo scarabeo a Meddy, così può venirmi a trovare tutte le volte che vuole. Le candele facevano una luce del cazzo, sono rimasta lì, nella stanza con lui, tutta la notte. Ho dovuto persino litigare col guardiano notturno che voleva a tutti i costi farmi uscire. Chi gli spiega che dovevo stare lì a controllare che non si trasformasse in vampiro? Fottuto mestiere di merda, il mio! Vegliare il mio uomo nell'attesa che diventi un mostro, per poi trafiggerlo con un paletto di legno.
The Flowers of Evil alle orecchie, il silenzio, la luce debole delle candele. Le lacrime. I pensieri. La voglia di uccidere, uccidermi, distruggere tutto e tutti, i messaggi di Meddy, quelli di Tommy, quelli della segreteria scolastica che mi invitano, l'indomani, a presentarmi in presidenza. Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Vorrei avere Angel con me. Vorrei accarezzare il suo pelo nero. Vorrei che mi consolasse con quegl'occhi tristi.
Alla fine Alex non si è tramutato in vampiro. Meglio così! Non so se sarei riuscita ad affrontarlo con freddezza. Sono a pezzi, sia dentro che fuori. Fottuti vampiri del cazzo!
Stamane sono andata in segreteria, come da richiesta. La preside mi ha accolta subito, mi ha fatto sedere, aveva un tono gentile. Vestiva con un abito a righe verticali bianche e nere, assomigliava a un commesso della Footlocker. Mi ha detto che, se ne avevo bisogno, avrei potuto prendere una pausa dagli studi. Ha guardato la mia cartella, ha notato i miei voti «Nonostante il tuo aspetto, sei la migliore della classe - ha detto proprio così - dopo la triste perdita, meriti una pausa di riflessione».
Pausa di riflessione su cosa? Mavaaffanculo!
Sweet Dreams mi ha accompagnata in classe. Tutti mi guardavano. Per una volta, però, non c'era odio nei loro occhi. Durante l'intervallo Tommy è venuto a sedersi a fianco a me. Non ha detto nulla. E' rimasto con me fino allo scoccare della campanella. Poi è tornato al suo posto. Le lezioni sono volate via. Neppure mi sono accorta di ciò che è accaduto in classe.
Alla fine dell'orario sono uscita. Sono andata dritta alla Ninja. La so usare. Alex mi aveva insegnato. Diceva, per scherzo, ma forse neppure troppo, che se un giorno fosse morto me l'avrebbe lasciata. E' andata proprio così.
Ho messo il casco. Sono saltato in groppa alla moto. Ho messo in moto e ho dato gas. Il rombo del motore ha coperto per qualche istante il vociare degli studenti. Ancora una volta, tutti gli occhi erano puntati su di me. Alzo lo sguardo prima di mollare la frizione, mi trovo di fronte Mara. This is the new Shit alle orecchie. Una lacrima le riga la guancia destra.
«Cazzo vuoi?», sussurro.
Lei singhiozza. Si fa coraggio. Mi guarda. Sta zitta. Annuisco. In fondo non è poi così stronza. Per lei c'è ancora speranza. Non aspetto che parli. Ho fretta di andare via, di allontanarmi da tutto e da tutti.
«Ti ringrazio - le dico - Per me, il tuo, è stato un gesto davvero importante, generoso».
Lei quasi accenna un sorriso.
Io lascio la frizione e la moto scatta, impennando, verso la merdosa campagna che avvolge Tombe.
Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.