domenica 16 settembre 2012

Night 2

Non riuscivo a dormire. Avevo i nervi tirati come corde di violino. Neppure Celine Dion è riuscita a calmare l'agitazione nel mio stomaco. Sì... avete strabuzzato gli occhi quando avete letto il nome della cantante qui sopra... è il mio tranquillante musicale, che cazzo c'avete da giudicare? Pensate alle vostre playlist che io bado alle mie!

Quattro vampiri in circolazione. Angel che si piscia sotto non appena oltrepassa il cancello di casa. Alex che vuole fare il super-eroe per non essere in ombra rispetto alla reputazione della sua ragazza, cioè io. Meddy che mi chiama ogni dieci minuti per sapere come sta il braccio. Il prurito del braccio che non passa mai, sembra di avere delle formiche che banchettano sulla mia pelle. Linda che è morta. Frate Tac che mi tiene sotto torchio facendomi allenare per ore nel pomeriggio. I compiti da fare dopo l'allenamento, e prima della ronda. I miei che litigano di brutto, e soprattutto quella frase sparata a zero da mia madre. Mi sembra normale avere il cervello che scoppia.

Sono uscita di casa, dalla finestra. Ho preso Angel per il muso, me lo sono portato a due centimetri dal naso, e guardandolo negl'occhi e «Mi sono rotta i coglioni di avere una bestia che si piscia sotto come te - gli ho detto - o la smetti e dimostri di avere le palle, o ti mando in un canile a morire di fame e zecche». Lui ha guaito. Ha capito l'antifona. Non ho dovuto neppure mettergli il guinzaglio. Quando sono uscita dal cortile mi ha seguita. Teneva la coda tra le gambe, ma è uscito senza tremare troppo.

Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Non ero di ronda. Non avevo intenzione di cercare guai. Volevo fare un giro del paese, e magari fare un salto da Walmer per uno spino in compagnia. Alle orecchie avevo Insomnia, dei Megadeath. Arrivo alla chiesa che sono già carica di umidità. Ho i brividi. Forse avrei dovuto portarmi dietro il Chiodo, ma che cazzo! Ormai è tardi. Svolto per andare al campetto di calcio. Da lì è sufficiente superare il camposanto per arrivare alla fattoria di Walmer.

Mi fermo. Mi abbasso. Angel si fa parecchio silenzioso. Di là dalla siepe ci sono i quattro vampiri che aiutano un loro compare a uscire dalla tomba. Bene, mi dico, ora sono addirittura cinque. Guardo il cane e gli chiedo? Che facciamo? Dovrei intervenire. Sono sicuramente migliorata nel combattimento, e sono anche maturata. Ora ho capito che non mi devo buttare nelle zuffe alla garibaldina. Devo usare il cervello. Per cui decido di seguirli.

Never Dead mi accompagna sulla scia dei cinque Vampi. Il loro rifugio non è molto lontano. E' una piccionaia in disuso, nel bel mezzo dei campi coltivati, nel bel mezzo di nulla. Un luogo perfetto, direi. Il fatto è che quando arrivo lì scopro che i cinque non sono soli. Quello è un fottutissimo covo. Ne conto almeno altri tre. E forse ce ne sono anche dentro. Puttana troia! Questo è un casino che non si può certo risolvere con una banale zuffa. Ma com'è possibile che in questo paese del cazzo ci sia ancora qualcuno vivo con tutti quei vampiri che banchettano allegramente senza controlli? Devo avvisare subito Frate Tac...

...Ed è proprio quello che ho fatto stamattina. I miei sono entrati in chiesa per la messa. Io sono entrata dal retro per parlare con il prete. L'ho beccato che stava ancora vestendosi. Ho mandato via la perpetua con un'occhiataccia e poi ho chiuso tutte le porte. Gli ho detto tutto, tutto d'un fiato, e lui non è rimasto sorpreso. Sapeva già tutto, lo stronzo!

Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

venerdì 14 settembre 2012

Day 10

Finalmente è dimostrato che tentare di coprire la merda vecchia con della fresca non porta a nulla di buono. Dopo una giornata di stacco, lontano da scuola, dai vampiri, da Tombe e da tutte le stronzate che lo circondano, annusando da vicino il collo di Alex, ora ricado nella quotidianità odiosa che ho imparato a sopportare in qualità di 'Cacciatrice'.

Durante la mia assenza, ieri, Frate Tac ha scovato due nuove tombe scoperchiate. Il conto dei vampiri liberi di gironzolare per il paese è quindi tornato a quattro. Ho una idea per sistemarli nonostante sia menomata, Alex mi farebbe da complice, assieme ad Angel, ovviamente, sempre che riesca a fargli passare la tremarella. Però contavo di dover affrontare solo due stronzi. E invece sono quattro. Merda! Le parole di Black Serenade non mi consolano di sicuro. Neppure Frate Tac, che preferirebbe non coinvolgere estranei alla battaglia. Ma che vada a fanculo! Mica posso sconfiggere un esercito tutto da sola (per inciso, lui crede di sì!).

Poi ci si mette la fretta. Mica potevano aspettare i quattro vampiri. Oggi la scuola è stata sospesa. Mentre facevamo una noiosissima lezione di Educazione all'affettività (ma che razza di materia del cazzo è? Un'ora alla settimana... si fottano i ministri e i ministeri!) è entrata in classe la Marisa. Sembrava avesse visto un fantasma. La Preside era dietro di lei, con un bel vestito a righe arancioni e verdi, e i soliti occhialini di titanio che non avevano voglia di starsene aggrappati al suo naso. Poco lontano da scuola è stato rinvenuto il cadavere di Linda, seduta sotto un platano, praticamente priva di sangue in corpo. 

Linda non era nella mia classe. La ricordo bene, però. Sempre da sola, con gli occhi immersi nei romanzi di Lovecraft. Vestiva pulita, era molto timida e gentile. Ovviamente era presa di mira dalle Dive, in continuazione. Credo di aver scambiato qualche parola con lei solo in poche occasioni. Ascolto Among the Living mentre gli insegnanti ci fanno uscire dalla scuola in ordine sparso. Ovviamente mi dirigo verso il luogo del misfatto. Lei è ancora lì. C'è Frate Tac, che mi lancia un'occhiata e poi torna a pregare per l'anima della ragazza. Ci sono i soliti due carabinieri, una autopattuglia, l'ambulanza con i medici che stanno preparando la barella.

E' un fottuto casino. La piccola Linda sembra ancora più piccola, così succhiata che sembra un tubetto di dentifricio schiacciato. Imitation of Life mi fa da colonna sonora. Gli infermieri la mettono nel sacco senza riuscire a tenerla in posizione. Scivola loro dalle mani per quanto è leggera e gommosa, sembra un burattino a cui hanno tagliato i fili. Mi incazzo. Non riesco a stare lì a guardare. Quei quattro stronzi l'hanno fatta grossa. Va bene che succhino il sangue a qualche pecora, a qualche gallina, magari a qualche Diva, ma a una innocente come Linda... non lo posso permettere!

La sera termina in bellezza. Già ho i maroni che mi frullano come fossero un ventilatore. Le immagini di Linda si proiettano contro la mia retina come se avessi ancora il cadavere davanti a me. Linda e il fantoccio di legno che ho usato come bersaglio nel pomeriggio, durante gli allenamenti con Frate Tac. Entro in casa senza cagare nessuno. Mi accorgo a stento che Padre e Madre sono in casa. E loro non si accorgono di me. Stanno litigando in maniera furibonda. Non li avevo mai visti così. Alla faccia della 'Mulino Bianco Family'. Me ne frego, loro avranno i loro cazzi, io c'ho i miei. Mi fiondo in camera. Chiudo la porta. Alzo il volume dell'iPod. Messaggio ad Alex e Meddy che oggi hanno 'succhiato' una mia compagna di scuola. Tornado of Souls non riesce a coprire le urla dei miei. A un certo punto la voce di mia madre erutta come fosse il Pinatubo «Sta succedendo ancora! - dice - Io non voglio che anche lei debba soffrire le mie stesse pene!». A quel punto tutto tace. Spengo l'iPod. Non ci sono più voci in casa. Apro la porta della camera, scendo le scale in silenzio. Padre e Madre sono ancora in cucina, abbracciati. Madre sta piangendo in silenzio. Che cazzo avrà voluto dire?

Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

giovedì 13 settembre 2012

Day 9

Come da promessa, stamattina Alex si è presentato davanti a casa mia. Tra noi c'è stato un semplice scoccare di sguardi. Sono salita sulla sua Ninja, mi sono messa il casco, e ho lasciato che lui mi guidasse dove voleva. Fanculo la scuola! Fanculo i vampiri! Fanculo tutto! Adoro la velocità. Adoro la sua moto. Guardare l'asfalto che corre via sotto di me, gli alberi, le case, le macchine, mi dà un senso di libertà che neppure Born of Fire, alle mie orecchie, può donarmi.

Mi ha portata in città. In mezzo alla gente comune. Abbiamo evitato i soliti posti. Il 'Livello' è sempre ricolmo di anime mezze fatte, io avevo bisogno di ben altro. Il centro storico, la gente anormale (per me) che ti guarda come fossi qualcuno da temere, i punkabbestia che chiedono monete mentre accarezzano i loro cani rasta, i neri che vendono libri, e gli Umarells che discutono del futuro dell'umanità. Avevo bisogno di respirare aria torbida, ricolma di tossine, smog, odori che non mi ricordassero la campagna. Tombe doveva finire nel dimenticatoio per qualche ora, e Alex l'aveva capito perfettamente.

Ci siamo seduti a un tavolino. Ci siamo guardati senza dire una parola. Poi mi sono allungata verso di lui, e finalmente è scoccato un bacio. Quanto tempo è passato dall'ultima volta? Neppure ricordavo più il suo sapore. Assaggiatolo, però, non volevo più staccarmi. La cameriera ha aspettato al nostro fianco finché non mi sono saziata; Sex Murder Art pretendeva che consumassi il mio compagno lì dove stavo. Ma il comune senso del pudore... La ragazza ha lasciato sul tavolino i nostri drink, qualche patatina, e un sorriso timido. Un sorso di vita gassata, per una volta non amara e metallica come il sapore del sangue. Non sapevo cosa dire. Ero felice ma non sapevo esternarlo.

«Voglio aiutarti», mi dice con lo sguardo torvo. Lo guardo senza capire. Lui aggiunge «Con i mostri...».
«No!», lo guardo come se avesse sparato la più grossa stronzata del secolo. La magia è passata. Sono di nuovo incazzata col mondo «Neppure nel tuo sogno più perverso».
«Hai bisogno d'aiuto - dice - Da sola non puoi...». 
«Ecco l'eroe senza macchia che vuole salvare la principessa dal drago», lo sfotto senza mezzi termini «Quanto tempo pensi di durare con quelle bestie? Le hai viste all'opera, e se mi ricordo bene non ci hai fatto una figura da supereroe. Tutt'altro. Ti sei pisciato sotto come un bambino».
«Anche tu, se è per questo...», mi prendo nota di fare un cazziatone a Frate Tac che ha rivelato certi dettagli dell'ultima batosta che ho subito «Già! Ma io ne ho affrontati quattro. Due li ho fatti fuori. Nel frattempo mi hanno spezzato questo braccio di merda, e mi hanno fatto il culo a strisce. Senza contare come hanno ridotto Angel... e con un solo calcio». Lo guardo come se fosse un vampiro da impalare «Tu cosa pensi di poter fare meglio di me?».
Lui si rabbuia «Niente!».
«Bravo - affondo il coltello nella ferita - ti faresti ammazzare, e io ti avrei sulla coscienza... sempre che io abbia ancora una coscienza». Serenity in the Murder parte e io insisto «E poi non saresti in grado di uccidere neppure volendo...».
«Cosa intendi dire? Io...», lo stoppo e ribatto «Ho strappato il cuore di un vampiro con le mie dita, tu ci riusciresti?».
Lui rimane zitto. Temo che tra un po' mi molli da sola al tavolino. Nel frattempo mi rendo conto che abbiamo parlato ad alta voce, troppo alta per la verità. Il locale si è svuotato. La barista si è chiusa dietro al bancone. Forse ha persino chiamato i Carabinieri. Mi alzo. Alex mi guarda «E adesso dove vai?».
«Camminiamo», impongo.

Ci infiliamo sotto un portico. Guardo le vetrine. Lui guarda la strada. Bella coppietta felice del cazzo. Sembriamo una coppia sposata da trent'anni, senza più niente da dire l'un l'altro, che sta insieme solo per abitudine. Ci fermiamo davanti a una armeria. Non so come ci siamo arrivati. L'immagine di Frate Tac che spara con la doppietta mi si proietta addosso come fosse un macigno. Quasi cado a terra. Lui mi sostiene «Tutto a posto?», parte Bitter Peace. Annuisco. Guardo un paio di carabine appese a una rastrelliera «Le sapresti usare?».

Alex annuisce. Mi è venuta un'idea per fare fuori i due stronzi senza lasciarli andare a zonzo indisturbati per troppo tempo «Portami da Padre Vincenzo». Lui mi guarda, la nostra vacanza è finita. Death Tone mi ispira. Lui sarà il braccio che non posso usare. Dovrà uccidere, e forse sarà pure felice di farlo, assieme a me.

Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.