domenica 16 dicembre 2012

Silent Night

Non prendetemi per il culo. Questo brano, cantato dai Boyz II Men mi fa venire la pelle d'oca. Cinque giorni, mi rimangono solo cinque giorni... e Buon Natale 'sto cazzo!



venerdì 14 dicembre 2012

Day 31

Giornata noiosa. Cielo grigio. La neve che cade e non cade. A volte è acqua ghiacciata. I vampiri, quelli tradizionali, non si vedono. Diventano sempre più numerosi, invece, quelli creati dal Primo. G.I. Joe Walmer li chiama Super-Vampiri. Io, viste le persone che sceglie il cazzone di mostro, preferisco chiamarli Super-Stronzi
Le due Dive li comandano a bacchetta. Ormai anche le lezioni scolastiche sono diventate un teatrino insignificante, ore perse... ho persino smesso di andarci. Anche Tommy ha mollato. E per solidarietà, o forse semplice fotta adolescenziale, anche la cara Meddy ha mollato la scuola.
Tanto siamo a pochi passi da Natale, nessuno se ne accorge davvero. Siamo tutti più buoni, no? Tranne ovviamente il Primo e i Vampiri.
In questi giorni ho dedicato il mio tempo all'addestramento. Mi pare inutile. Frate Tac dice che al momento giusto dovrò andare sulla bocca dell'inferno e usare la lama arrugginita. Non dice mai tutto come dovrebbe essere. Non dice che al momento giusto dovrò andare sulla bocca dell'inferno e sgozzarmi come un maiale per chiuderla definitivamente. No. Lui dice che 'devo usare la lama arrugginita'. Quant'è inutilmente poetico e delicato. Fanculo!

Ho fatto shopping su Amazon. Mi è arrivato giusto giusto oggi. Una sorta di bomba atomica musicale, per di più portatile. 400W per cassa, un vero mostro. Lo voglio portare allo scontro finale. Walmer mi ha garantito che il suo gruppo elettrogeno lo terrà acceso per tutto il tempo necessario. Ci attacco l'iPod, metto su gli Slayer, e do inizio alle danze. Ho preparato una playlist che spero i vampiri apprezzeranno.

Verso sera è arrivato un enorme Suv nero. Hanno parcheggiato davanti alla canonica. Io ero ancora lì. Ho guardato dalla finestra. Targa inglese. Questi tizi si sono fatti un bel viaggio per arrivare in questo buco di culo del mondo. Li osservo dalla finestra. Si aprono le portiere, tutte e quattro, all'unisono. Dal lato guida scende un uomo di mezz'età, più o meno la stessa di Frate Tac, ha l'aspetto di un classico bibliotecario londinese. Dal lato opposto scende Madre. Dietro sono 'stipati' Padre; una ragazzotta minuta, con un viso rotondo da bambola di ceramica, ma due occhi profondi come un buco nero; e un ragazzo, più grande di me di una decina d'anni, con una benda sull'occhio.
Le frecce del Suv lampeggiano, loro si avvicinano alla porta, noi usciamo. Io rimango sulla soglia, sospettosa. Frate Tac accoglie il bibliotecario con un caldo abbraccio. Si chiama Albert (lo scoprirò più tardi) ed è, era, l'osservatore di Madre. La tipa e il tipo rimangono in secondo piano. Madre mi si avvicina «Clara - dice - Queste sono le persone di cui ti parlavo», si volta verso di loro e le indica «Lei è Cherry - ciliegia? - e lui è Peter».
Annuisco. Mi avvio verso di loro ma non mi fermo come loro potrebbero aspettarsi da me. Arrivo alla Ninja, Angel abbaia, vorrebbe venire con me. Metto in moto. Madre e Padre mi guardano senza parlare. Frate Tac  e Albert mi guardano rabbuiati. Io sono solo incazzata nera e non so neppure il motivo. Do un colpo di gas e sparisco nella notte. Nel casco mi arriva una voce conciliante "Non ti preoccupare - dice questa voce calda, femminile, gentile - non sarai sola nel momento del sacrificio, e io ti condurrò per mano verso la salvezza". Comincia a piovere, cazzo! Gli Slayer intonano Raining Blood. Penso che siano tutte puttanate, accelero. La voce in testa non mi abbandona. Non l'ascolto. Magia e religione, tutte stronzate basate sulla fede. Il mondo è materiale. I vampiri sono materiali. L'acqua santa non fa nulla su di loro, così come i crocefissi, a meno che non li usi come mazze con cui sfasciare loro la testa. Sono tutte stronzate. Ma quella vocetta odiosa, melodica, gentile, continua a dire che devo credere in lei, perché "Io non ho fede - dice - Io lo so!".


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

martedì 11 dicembre 2012

Day 30

Ho avuto bisogno di un paio di giorni di isolamento per riprendermi dal weekend appena trascorso. Sono... spaventata, sconvolta, stressata, incazzata, e preda di un ciclo tanto snervante da farmi rizzare i capelli per l'elettricità statica che emano.
A parte il fatto che il 'taglietto' sanguina ancora (ma che cazzo di coltello è quella roba rugginosa?), ho dovuto aiutare Frate Tac a preparare l'albero di Natale della chiesa. Ovviamente c'eravamo tutti quanti. Meddy e Tommy hanno scambiato il rito di mettere le palle sull'albero in una sorta di rito d'accoppiamento. Io facevo il lavoro pesante (ovviamente), Walmer preparava i fuochi artificiali per la festa della parrocchia, la notte del 25, e che io non vedrò mai, mentre Frate Tac, in un angolo, dava ordini come fosse Napoleone Bonaparte.
Per fortuna l'iPod mi ha aiutato. Frate Tac ha imposto solo canzoni natalizie, e io gli ho sparato il Jingle Bells dei Korn nelle orecchie come fosse il più suadente Michael Buble.

Ad albero finito avevo due coglioni così, ma per lo meno, gli altri erano stati ridotti ad amebe dalla mia musica. Clara vince ancora una volta. Fanculo il mondo.

Però devo ammettere che di notte l'albero è stupendo. E rende meno odioso questo paesino di merda.
Domenica notte siamo stati tutti quanti lì, nel cimitero, ad ammirare l'albero all'ingresso della canonica mentre lampeggiava di rosso, di blu, di giallo, di bianco e poi di nuovo di rosso, di giallo, di blu, di bianco... per qualche secondo mi sono sentita, normale!

Quanto mi manca da vivere? Poco. Madre dice che è ancora tutto da decidere, e che ha degl'assi nella manica da svelare al momento giusto. Il fatto è che oggi è stata tutto il giorno al telefono. Ha chiamato non so chi, non so cosa... sembrava eccitata, una ragazzina. A stento la riconoscevo, sia nel modo di muoversi, sia nel modo di parlare. Padre è sempre rimasto da parte, in silenzio. Vorrei leggergli nella mente. Vorrei sapere cosa gli passa nella testa. Lo leggo nei suoi occhi che è contrariato, che si sente impotente.
Ma cosa dovrei dire io? Sono io la vera impotente, nonostante la mia super-forza, l'anello, il dono, e tutte le altre stronzate della cacciatrice, dell'eletta, della merda di vocazione 'divina' o quello che è.

A volte vorrei piangere... ma non ho neppure un minuto per stare da sola. Solo Angel mi capisce, ma lui abbaia, guaisce, e temo che non riuscirò più a sentire la sua vera voce, no, no, no, no... vaffanculo Babbo Natale!


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.