Giorno di merda per tanti motivi. Il primo è di sicuro il tanfo che arriva dai campi circostanti. Fanculo l'agricoltura biologica e tutti i contadini (tranne Walmer) che sono tornati al letame, e a tutte le stronzate biologiche puzzolenti, per concimare i campi. Il secondo motivo è la distanza siderale che si è generata tra me e Tommy dopo la figura di merda che ho fatto ieri. Il terzo lo capirete tra poco.
Eyes of the Insane ha inaugurato la giornata. Ho cercato di far volare le ore ma inglese, italiano, e matematica non erano d'accordo con me. Senza contare il cicaleggio osceno delle Dive, improvvisamente allegre dopo l'essersi accorte che il loro tranello aveva avuto successo. Già! Avevano chiesto a Tommy di raggiungerle all'albero dei corvi. Lui, ignaro, aveva assistito a una bella recita che aveva spinto me, vittima sacrificale, a dire parole che non pensavo realmente, ma che pronunciavo per ferire l'orgoglio di quelle tre galline.
E invece la gallina sono stata io a cadere nella loro trappola.
Interrogazione d'inglese. Blood Red alle orecchie. Yes Ma'am. Music is part of my soul exactly the same my iPod's headphones are part of my ears.
Interrogazione d'italiano. Skeletons of Society. «Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare». Leopardi, di sicuro, era un Osservatore.
Compito di matematica. Dead skin Mask. La mia pelle, il mio cervello, le equazioni, i numeri, i vampiri. Gli occhi fuggono oltre la finestra, dove il mio Scarabeo, parcheggiato in bella vista, mi attende. Santa Meddy che ha convinto/corrotto il parentado a liberare il mio mezzo dalle catene.
Allenamento da Frate Tac. War Ensemble è nelle mie orecchie quando arrivo alla canonica, e trovo il prete che discute animatamente con Tommy. Entro. Silenzio totale. «Che cazzo succede?». Tommy si gira verso di me e dice «Io non sono uno sbarbatello!». Strano Deja-vù il mio!
Padre Vincenzo aggiunge «Vuole farti da spalla quando combatti i vampiri».
«Ma sei scemo?», grido in faccia a Tommy «Tempo mezz'ora e tu sei morto, e io pure perché mi tocca badare alle tue stronzate da macho imbecille pieno di amor proprio e con l'orgoglio ferito».
Lui non parla. Si mette in guardia.
Tutti sanno che Tommy è cintura nera di Judo.
Io guardo Frate Tac e penso "Che faccio? Lo mando all'ospedale così non rompe più i coglioni?". Il prete annuisce, ma nei suoi occhi leggo anche "Vacci piano, non ammazzarlo!". Sorrido e mi metto in guardia.
Tommy mi fa un gesto per indurmi a combattere. Lascio cadere lo zaino a terra. E senza che lui neppure se ne accorga, gli faccio una spazzata che lo fa cadere al suolo.
«Lesson One: - dico - I vampiri sono molto veloci, estremamente veloci. Non contare solo sulla tua vista». Porgo la mano e lo tiro su da terra.
Tommy si mette in guardia e mi lancia uno sguardo determinato. Attacca per primo. Parte Seasons in the Abiss. Paro i colpi che mi arrivano a destra, poi a sinistra. Blocco un suo calcio in rotazione. Lo sollevo di peso e lo lancio contro la parete alle mie spalle.
«Lesson Two: - dico - Puoi essere abile quanto ti pare nelle arti marziali. Tu non sei Chuck Norris. Loro sì».
Tommy si risolleva da terra. Mandatory Suicide mi graffia mentre lui si mette in guardia. Ha il respiro affaticato. Temo di avergli incrinato qualche costola. Zoppica pure un pochino. Mi fa cenno di attaccare. Io gli volto le spalle. Prendo una balestra dalla rastrelliera e gliela lancio. Lui la prende al volo e mi guarda con occhi interrogativi.
«Lesson Three: - dico sorridendo - Se non li puoi battere a mani nude, usa delle armi».
Lui sorride «Cosa devo fare?».
«Tre centri e vinci la bambolina - gli indico il bersaglio a non più di cinque metri da lui - Abituati a fare tiri ravvicinati. I vampiri sono tanto veloci che nel tempo che impieghi a mirare, loro hanno già fatto 100 metri di corsa e ti sono già col fiato sul collo».
Lui annuisce. Fa tre centri senza neppure battere ciglio. Cazzo! E' in gamba con la balestra. Killing Fields conclude lo scontro.
«Lesson Four: - dico seriamente - Mai prendere rischi inutili».
Lui annuisce. Io allungo la destra «Benvenuto a bordo». Frate Tac scuote la testa ma sa di non poterci fare nulla. «Ora, prima di cominciare a fare sul serio - concludo - devi dare a Padre Vincenzo 500 euro per la tua eventuale sepoltura».
Tommy mi guarda con gli occhi spalancati.
Io e Frate Tac scoppiamo a ridere sonoramente. Lui ci guarda, rasserenato, ma mica tanto convinto.
Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.