Ronda pallosissima, ieri notte. Sono alcuni giorni che non accade nulla di strano. Angel piscia ai suoi soliti angoli, caga davanti alla scuola, e poi si acciambella di fianco alla prima tomba da cui è scaturito il "mio primo vampiro". Tombe è davvero un mortorio.
Ho parlato con Frate Tac. L'albero dei corvi è davvero in gravi condizioni. Prima o poi, che lo faccia Walmer o no, quel pezzo di legno cadrà al suolo liberando la famosa porta dell'inferno. Che fare allora? Ho deciso di affrontare la questione col Prete e lui si è incaricato di fare delle ricerche. Voglio dire... se qualcuno l'ha chiusa una prima volta, allora è probabile che sia possibile che noi si faccia altrettanto, no? E visto che io non ho voglia di ficcare il naso in libri polverosi, credo che sia compito dell'Osservatore trovare una soluzione. Io, nel frattempo, ammazzo vampiri, vado a scuola, mi alleno, faccio la ronda, e mi fumo qualche canna... sempre che non venga Alex a trovarmi, in quel caso ci sono divertimenti ben più interessanti che si possono fare in due.
Tornando a casa dalla ronda incrocio Tommy. Alle orecchie ho i Poison, Valley of Lost Souls mi accompagna verso casa quando la sua sagoma compare davanti ai miei occhi. Che cazzo ci fa qui fuori a quest'ora della notte? In spalle ha una borsa sportiva, di quelle da allenamento, con sopra scritto il nome della squadra. Si avvicina.
«Clà?».
Annuisco «Sono io».
«Che ci fai in giro a quest'ora?».
"Non sono cazzi tuoi", penso «Porto Angel a pisciare», rispondo.
Lui squadra il cane, che nel frattempo gli si è avvicinato per annusare le sue trainers. Dopo qualche istante si allontana disgustato e si affianca nuovamente a me «Ci vai con quella?», Tommy si riferisce alla balestra che tengo a tracolla dietro la schiena.
«Non si sa mai...», rispondo vaga.
«Ti accompagno».
Lo guardo severamente. Sto per mandarlo a spendere quando penso che, a scuola, è l'unico che normalmente mi caga. E che a quest'ora di notte potrebbe anche incontrare un vampiro ritardatario «Ok», rispondo. Let it Play esordisce nelle mie orecchie e mi sorprende.
Avanziamo nel buio. Io sto zitta. Lui tace. Si sentono solo i nostri passi, e l'annusare curioso di Angel a ogni angolo. La luna è alta nel cielo, per lo meno si vede qualcosa. I lampioni sono quasi tutti spenti, colpa della crisi, colpa dell'Italia dove l'unica cosa che funziona è ciò che non funziona. Hell or High Water comincia.
«Non dovresti andare in giro da sola di notte», dice.
«Perché?».
Lui fa per rispondere, poi ci ripensa. Forse ricorda il modo in cui ho affrontato i teppisti a scuola, o semplicemente è Angel che lo rassicura. A ogni modo torna il silenzio, finché non riattacca con «Oggi l'allenamento è finito tardi».
Mi fermo e lo guardo negl'occhi. Sono quasi le due. Che stronzate sta dicendo?
«A quest'ora dovresti essere nel letto della tua donna a scaldarle le cosce - dico - Non camminare come un coglione assieme all'appestata della scuola».
Lui si ferma. Guarda le sue scarpe. Anche Angel le guarda disgustato. Ringrazio di non avere un olfatto sviluppato come quello dei cani «Non ce l'ho una ragazza».
"E ti credo", penso studiando l'espressione schifata del cane «Stronzate! - gli rispondo - Anche la Preside si calerebbe le mutande se solo fossi interessato a lei». Riprendo a camminare e continuo «Ti fanno tutte il filo, e tu perdi tempo con me...».
«Non mi sembra di perdere tempo».
«Io trombo già con Alex - lo stoppo subito prima che cominci a corteggiarmi - Un maschio mi basta e avanza». Lui annuisce.
«Che ci posso fare io se...».
Mi stoppo di nuovo, ma non per quello che Tommy sta per confessare. Ci manca solo che mi dica 'Ti Amo' per completare la torta con una ciliegina. Là in fondo c'è un lampione acceso, e sotto c'è una sagoma indistinta. Un sasso vola verso la luce. Il lampione si rompe. Si sente uno sghignazzo.
«Che succede?».
Parte Life loves a Tragedy. La sagoma ci ha notati. Ci fissa. Io ho già capito. Angel comincia ad abbaiare. E' incazzato come un lupo. Forse vuole rifarsi delle umiliazioni subite in passato. Tommy è l'unico che non capisce che cazzo sta succedendo. La sagoma parte di corsa verso di noi. Il suo rantolo sembra quasi un ruggito. Tommy si mette tra lei e me. Io lo scanso senza troppa gentilezza. Lo sento cadere e ruzzolare sull'asfalto. Ma non ho tempo per preoccuparmi di lui. Il vampiro è dannatamente veloce. Prendo la balestra. La punto verso di lui, che è già a un paio di metri da me. Non ho neppure bisogno di mirare. Scocco la freccia. Sento il sibilo. Colpisco il cuore. La nuvola di cenere, per inerzia, prosegue e mi investe in pieno, per poi andare a cadere al suolo alle mie spalle.
Sputo un po' di quella robaccia che sa di carne bruciata. Allungo una mano verso Tommy, ancora per terra, completamente coperto di cenere, con la bocca spalancata dal terrore, o forse dallo stupore.
«Che... Che... Che cos'era quella... cosa?», chiede.
Lo isso dal suolo e lo spolvero alla bell'e meglio. Lui mi guarda. Ha le pupille che gli tremano. Così come gli tremano gambe, braccia, palle e quant'altro.
«Hai mai visto Twilight?», gli chiedo.
Lui annuisce, ma non capisce.
«Ecco - sorrido - questo era un vampiro vero!». Poor Boy Blues mi riempe le orecchie, e per oggi basta.
Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.