lunedì 10 settembre 2012

Day 7

Per la prima volta, credo, apprezzo il Lunedì. Oggi è stata una giornata all'insegna del buon'umore. Essermi riappacificata con Alex e Meddy mi ha dato un pizzico di serenità. E poi... Cazzo! Ho sconfitto il mio primo vampiro. Sento gli anfibi galleggiare tre metri sopra il cielo, alla faccia di Moccia e di tutti gli scrittori tutto cuoricini e lucchetti.

A scuola è stato il solito tran tran. Lezioni, interrogazioni, le dive che si pavoneggiano mostrando le proprie penne di gallina lustrate e glitterate. Dovete sapere che tutte e tre mirano a Tommaso. Lui è il maschio dominante della mia classe. Nella squadra di calcio di Tombe indossa la maglia numero dieci. E' alto un paio di centimetri più di me, e io sfioro vette che le donzelle solitamente neppure toccano da vicino. Ammetto che è figo, non il classico pallone gonfiato tutto muscoli e testosterone. E' pure intelligente, difatti non caga di striscio nessuna delle tre. E ovvio che le tre non giocano pulito, e neppure giocano ognuna per sé stessa. Sembrano una sorta di triumvirato. Le due 'sorelle' minori si adoperano affinché la leader possa riuscire a mettersi con Tommaso. Se la tipa ci riesce, tutte e tre godono come cicale in calore. Ovviamente, a lui questa storia non va a genio. Mi sta simpatico questo Tommaso. E' pure l'unico che non mi squadra come fossi un aliena. Durante la pausa, mentre Hero of the Day si diffonde dal mio iPod, mi arrivano due foto dalla Meddy. Quella scatta foto in continuazione, neppure me ne accorgo quando lo fa. 

Pomeriggio in canonica. Oggi ho beccato Frate Tac che riempiva la fossa lasciata libera dal vampiro. Non pareva particolarmente contento. Era restio a parlare, voleva che andassi subito in canonica ad allenarmi, così mi sono incazzata e gli ho spezzato in due la vanga. Il prete mi ha guardata con due occhi tanto severi da intimorire un'orda di vampiri... ma non me. Ebbene, tutto sto casino solo per il fatto che, oltre alla fossa lasciata dal mostro a cui ho spezzato il collo, Frate Tac, ha dovuto riempire altre quattro fosse. Ce ne sono altri quattro in giro. E così sono stata arruolata, leggi costretta, a fare giri di ronda notturni. Evviva! Che merda di vita che c'ho addosso. Ma non potevo nascere ragazza-lollipop e andarmene in giro con un Chupa Chups perennemente in bocca, vestita di rosa, occhi a cuore, e... tanto love nei miei inutili discorsi? Ci manca solo che nelle cuffie compaia magicamente T'Appartengo

Sento già la glicemia che sale troppo a causa degli infausti pensieri. Concentrati Clà. «Che facciamo?», chiedo a Padre Vincenzo. Lui mi indica la canonica. «Hai bisogno di armi...».
Armi? Mi piace questa parola. Mi vedo già vestita alla Rambo, con un lanciarazzi in spalla, pronta a spaccare il culo all'inferno intero. Peccato che quando Frate Tac apre uno scrigno dall'aria antica, mi trovo di fronte a roba da museo delle torture. Wake up Dead alle orecchie non mi consola. Niente cannoni o robe simili. Nel baule compare una balestra finemente lavorata, un'ascia che sembra uscita da Cappuccetto Rosso e gli Insoliti Sospetti per quanto è strana, un paio di paletti di legno, armi da taglio varie, tra cui coltelli, mannaie e falci.
Afferro una roba col manico da ascia e la parte tagliente a forma di mezza luna. Sembra uscita da Signore degli Anelli per quanto è strana. Me la rigiro tra le mani, la soppeso attentamente, mi piace, e pare anche piuttosto efficace. Frate Tac annuisce, poi però mi passa un banale paletto di legno. Ripongo la mezza luna e afferro il paletto.
«Devi sempre averne uno con te», mi dice indicandomi il manichino posto al centro della stanza «Un semplice colpo al cuore e il vampiro vaporizza».
«Allora qualche leggenda è valida...», commento sorridendo. Lui scuote la testa «Non è il legno che porta al risultato, è il fatto di spappolargli il cuore con un solo colpo».
«Allora potrei usare anche qualcosa di metallo», osservo provando a maneggiare il paletto. Lui annuisce ma non va oltre «Perché il paletto?», chiedo.
Frate Tac sorride come un bambino «Tradizione!»
Tradizione! Ma va a fanculo, va! Parte My Last Words e io me ne torno a casa per la cena. Stanotte sarà di ronda per la prima volta nella mia vita.

Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

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